L’Analisi dei Competitor è un momento fondamentale della strategia di Content Marketing e come tale richiede molto tempo e molta ricerca.

Una guida completa ed esaustiva sul perché farla, come farla e come validarla richiederebbe un volume intero, iniziamo con questo punto di partenza, che è una base da utilizzare per approfondire le informazioni e capire di cosa stiamo parlando.

Cos’è l’analisi dei competitor

Ogni volta che ti troverai davanti alla realizzazione di una strategia di Content Marketing, tra i vari aspetti sarà fondamentale analizzare quelli relativi ai concorrenti del tuo cliente (o del tuo brand, se la stai facendo per te stesso).

I concorrenti sono tutti quei brand (aziende, professionisti e via dicendo) che dividono il mercato con te e che, in modo diretto o indiretto, competono con i loro prodotti o servizi inserendosi in alcune nicchie di pubblico che rientrano anche nel tuo target principale o secondario.

Sono competitor che arrivano da due diverse direzioni: ti sono stati indicati come tali dal tuo cliente o sono stati riconosciuti come tali da te. Vedremo poi come trattare queste due tipologie di derivazione.

Quello che è importante capire è che senza un’analisi dei competitor sarà difficile, se non impossibile, posizionarsi in modo corretto sul mercato (ma anche su Google) e introdursi al target principale, senza rischiare di cadere o buttarsi nel vuoto. Analizzare il mercato e chi lo possiede ti aiuterà a capire anche come muoverti tra le decine di strategie utilizzate dai singoli brand e come fare per renderti unico e originale agli occhi dei tuoi potenziali acquirenti.

Chi sono i competitor?

Scrivania con pc
Foto di Tranmautritam da Pexels

Come abbiamo visto sopra, esistono competitor indicati come tali dal cliente o competitor selezionati direttamente da te. Inoltre, i competitor possono essere riconosciuti anche come Diretti o Indiretti.

Vediamo i singoli aspetti.

Competitor indicati dal cliente

Sono quei concorrenti che il cliente percepisce come tali, ma non è assolutamente detto che lo siano veramente.

Spesso le aziende inseriscono in queste indicazioni altre aziende in cui si riconoscono per motivi che possono anche differire dai prodotti o i servizi offerti. Valuta attentamente che si tratti di concorrenti reali e analizzabili, vale la pena creare un cerchio entro il quale inserirli e oltre il quale non andare.

Un esempio? Se sono una piccola azienda artigiana che produce sughi realizzati con prodotti bio sarà praticamente inutile indicare tra i miei competitor la Barilla.

Competitor individuati da te

Sono quei concorrenti già valutati da te in modo grossolano ma efficace per comprenderli nella lista dell’analisi. Li avrai individuati perché fanno parte di quella cerchia specifica che accomuna prodotti, servizi e target primario a quelli del tuo cliente.

Competitor Diretti

Sono tutti quei concorrenti i cui prodotti o servizi possono essere sostituiti al tuo, quindi comprati al posto di quelli che stai offrendo tu o il tuo cliente.

Competitor Indiretti

Sono tutti quei concorrenti i cui prodotti o servizi possono risolvere uno o più problemi che sono inerenti allo stesso prodotto che offri tu. Non vendono esattamente quello che vendi tu, ma qualcosa che può comunque soddisfare parte dei bisogni del tuo target.

Come si individuano tutti questi insiemi? Analizzando e valutando il mercato, la domanda, il target e la risposta.

Da dove iniziare a studiare la concorrenza?

Una volta selezionati con cura tutti i tipi di competitor, possiamo partire con l’analisi approfondita.

Quello che dovremo fare con quest’ultima è capire e individuare le strategie utilizzate per apparire e vincere sul mercato. Il mio consiglio è quello di rimanere sui 3-4 competitor diretti e 2-3 competitor indiretti.

Per ognuno di essi, dovrai valutare prodotti e servizi, target primario e secondario, prezzo e caratteristiche, strategie di vendita, strategia di content marketing.

Come analizzare i competitor online

Analisi e statistiche dei competitor
Foto di Lukas da Pexels

Quando parliamo di strategia e analisi, dobbiamo tener conto di alcuni mezzi utilizzati dalle aziende per comunicare il proprio core business.

Nello specifico, solitamente si punta a:

  • Sito web
  • Blog aziendale
  • Posizionamento generico sui motori di ricerca (SEO)
  • Presenza sui social
  • Conversazioni online sul brand
  • Sentiment online riferito al brand

Ogni voce ha poi degli aspetti singoli da valutare e analizzare, come tono di voce, target di riferimento, tipologia di contenuti ecc.

Potremmo ipotizzare uno schema di valutazione simile a questo (attenzione, si tratta di uno schema indicativo e non esaustivo) :

  1. Sito web:
    1. Pagine presenti
    2. Posizionamento sul motore di ricerca
    3. Contenuti utilizzati
    4. Tono di Voce
    5. Strategia di vendita
    6. Target di riferimento
    7. Email marketing
  2. Blog aziendale:
    1. Tipo di contenuti
    2. Posizionamento sul motore di ricerca
    3. Presenza di risorse
    4. Pulsanti di condivisione
    5. Tipo di immagini usate per i contenuti
  3. SEO:
    1. Ricerca e analisi delle parole chiave per cui si sono posizionati
    2. Rendimento nell’arco temporale stabilito
    3. Traffico generico
    4. Traffico specifico
  4. Social:
    1. Quali profili social hanno aperto
    2. Quanti e quali follower hanno
    3. Che tipo di pubblicazione viene effettuata
    4. Quale è l’engagement rate raggiunto
    5. Che tipo di funnel viene utilizzato
  5. Conversazioni online:
    1. Esistono contenuti online riferiti al brand ma appartenenti a terzi?
  6. Sentiment online:
    1. Quante menzioni ha il brand?
    2. Che qualità hanno queste menzioni?

Come vedi, gli step sono molti e per ognuno c’è una lunga e dettagliata ricerca da fare, per questo una strategia di content marketing, se lavori come professionista freelance, deve sempre essere realizzata unendo professionisti di diverse categorie.

Quali obiettivi dobbiamo raggiungere con l’analisi dei competitor?

Tutto questo deve poi esserci utile per raggiungere quegli obiettivi di ricerca e analisi che ci aiuteranno nella strategia.

Il modo migliore per valutare gli obiettivi è quello di creare una tabella di analisi (un semplice excell va benissimo) in cui inserire tutti i valori presi in esame. Segnando per ognuno determinate KPI potremo avere un quadro completo di come si sta muovendo online ogni concorrente, con tanto di valutazione finale e classifica di “pericolosità” (questa è una licenza poetica che mi sono presa in autonomia).

Gli obiettivi devono puntare sulla presenza online di brand, sulla loro comunicazione, sulla loro strategia di vendita e rete sociale.

Tool per analisi dei competitor

Ecco una serie di strumenti utili che ti consiglio di salvare per le tue analisi:

  • Google, in assoluto la prima fonte di ricerca. Usalo per cercare informazioni sui brand dei competitor come fossi un loro potenziale cliente
  • Social Network, usali per analizzare come si muovono i brand sotto ogni punto di vista
  • Tool esterni di analisi social, molto utili per arrivare su quei dati “nascosti”. Un esempio? NotJustAnalitycs o FanpageKarma
  • Tool per la ricerca dei contenuti, per esempio Buzzsumo
  • Tool di analisi SEO, il mio preferito è Semrush
  • Tool per le analisi relative all’email marketing, come Mailcharts
  • Tool per scoprire le conversazioni e gli interessi del target, come KPI6
  • Tool per analizzare il sentiment di un brand, come Mention

In conclusione

Tutto quello che hai letto fino a questo momento non è che una piccola parte dell’enorme mole di lavoro che si nasconde dietro a un’analisi completa. Ma se non sai dove e come partire, questa guida base ti servirà, ti aiuterà a capire come iniziare e come valutare bene il mercato che ti circonda.